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DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS: GLI EFFETTI DEL COVID-19

Un numero sempre maggiore di studi sostiene che il panico e lo stress legati a COVID-19 hanno avuto gli stessi effetti devastanti sul piano sociale e psicologico del virus stesso, con una diffusione addirittura maggiore della malattia infettiva.
Articolo a cura di Alessandra Gilardini
Biologa, LETSCOM medical writer

Negli scorsi articoli abbiamo affrontato il tema del disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e di come esso possa influenzare il funzionamento del cervello e del nostro organismo. Nel primo episodio di questa serie abbiamo anche ripercorso alcuni eventi traumatici nella storia degli esseri umani che hanno spostato l’attenzione sulle cause del PTSD. In più la ricerca scientifica ha dimostrato che alcune epidemie del passato (SARS, MERS e l’influenza H1N1) hanno avuto un forte impatto sulla salute mentale delle persone. Considerando che la pandemia da COVID-19 è stata definita come un evento traumatico più grave dell’influenza spagnola, è molto probabile che gli effetti già osservati sulla salute mentale siano solo la punta di un iceberg in rotta di collisione con le nostre emozioni, con possibili effetti sul comportamento nel lungo termine di ciascuno di noi.

I FATTORI DI STRESS LEGATI ALLA PANDEMIA

Uno studio del Kings College di Londra, pubblicato di recente sulla rivista medica The Lancet, ha analizzato l’impatto psicologico della quarantena durante la pandemia da COVID-19. La ricerca ha riportato che la pandemia ha effetti psicologici negativi, tra cui sintomi da stress post-traumatico, confusione e rabbia [1].

Secondo lo studio, i fattori di stress vissuti dalla popolazione durante la quarantena sono stati:

  • Lunga durata delle restrizioni;
  • paura di contagiare o di essere contagiati;
  • frustrazione e la noia causati dall’isolamento;
  • timore di non avere sufficienti scorte di cibo o vestiti;
  • le informazioni confuse sulle motivazioni delle restrizioni e la mancanza di adeguate linee guida per affrontare la pandemia;
  • preoccupazione economica legata all’impossibilità di svolgere il proprio lavoro;
  • pregiudizio da parte degli altri in caso di contagio.

Questa pandemia e le restrizioni che l’hanno accompagnata per lungo tempo hanno avuto effetti devastanti sulla salute mentale, con numeri che sono destinati ad aumentare anche nel periodo post-emergenza sanitaria. In base ai risultati di un altro studio tutto italiano, un’alta percentuale della popolazione (29,5%) mostra sintomi correlati al disturbo post-traumatico da stress (PTSD), confermando la presenza della pandemia da COVID-19 tra gli eventi fortemente traumatici di questa epoca [3].

L’emergenza da COVID-19 sembra aver colpito soprattutto i ragazzi sotto i 18 anni di età. Secondo un’indagine della Società Italiana di Pediatria, gli accessi degli adolescenti al pronto soccorso per un disturbo neuropsichiatrico durante la chiusura delle scuole e il distanziamento sociale sono aumentati dell’84% rispetto al periodo pre-pandemia. Stress, ansia, preoccupazione, depressione, mancanza di motivazione sono stati i sintomi dichiarati dai ragazzi durante le visite (vedi anche: “Adolescenti, gli strumenti per proteggere la salute mentale in pandemia”) [2]. 

UNA PANDEMIA DA INCUBO

La pandemia da COVID-19 ha aumentato gli incubi e ha reso i sogni più intensi: ciò a dimostrazione ulteriore di come la popolazione stia risentendo di un forte stress collettivo e di come questo si stia strutturando in un disturbo post-traumatico da stress [4]. Deirdre Barrett, docente di Psicologia presso il Dipartimento di Psichiatria della Harvard Medical School di Boston, studia i sogni angoscianti e gli incubi di coloro che sono stati colpiti da eventi traumatici, inclusi i veterani di guerra e i soccorritori del disastro dell’11 settembre. Attraverso un sondaggio online, Barret ha raccolto più di 2.500 testimonianze e oltre 6.000 sogni di persone che hanno vissuto la pandemia da COVID-19. 

Gli intervistati hanno riportato sogni chiaramente correlati al coronavirus (ad esempio l’infezione colpiva loro o un genitore anziano) o erano più metaforici (invasione di insetti). Chi ha vissuto la pandemia da COVID-19 ha rinunciato a molte cose, che di conseguenza sono diventate oggetto dei sogni. Tra queste, nel sondaggio viene riportato il cibo, lo stesso elemento che Barret aveva osservato nei sogni fatti da un gruppo di soldati britannici segregati in un campo di prigionia nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’ansia e le paure della quarantena hanno portato a disturbi del sonno e a dormire di meno. Ora che l’emergenza sanitaria si sta ridimensionando, le persone stanno recuperando le ore di sonno “profondo”, durante il quale hanno luogo i sogni, che quindi sembrano più intensi [4].

L’IMPORTANZA DEI SOGNI

I sogni e gli incubi sono influenzati dal vissuto della vita quotidiana, pensieri e preoccupazioni inclusi, e hanno una funzione importante per la psiche [5]. Infatti, durante il sogno il cervello si ritrova immerso in una “realtà virtuale”, durante la quale sviluppa e memorizza le risposte emotive da usare nella vita:

  • si allena e impara nuove strategie di sopravvivenza al pericolo all’interno di un ambiente protetto come il sonno (teoria della simulazione di una minaccia);
  • regola le emozioni, in modo da eliminare i ricordi spaventosi (teoria della regolazione delle emozioni);
  • rivive ricordi della vita quotidiana per costruire strategie di comportamento sociale (teoria della simulazione). 

Disturbi del sonno e incubi sono segni caratteristici del PTSD. Nel PTSD le aree del cervello coinvolte nella regolazione delle emozioni e nella risposta alla paura non funzionano in modo corretto. Il cervello, quindi, non riesce a elaborare e a spegnere il segnale di paura, restando in una condizione di continua allerta che porta ad avere incubi e sogni più intensi, come abbiamo visto nell’articolo precedente di questa serie. Nel prossimo e ultimo articolo, invece, tratteremo le strategie per la gestione ottimale del PTSD.

Bibliografia

1. Brooks SK,  et al. The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Lancet. 2020 Mar 14;395(10227):912-920.
2. Società Italiana Pediatria Nell’ultimo anno aumentati dell’84% gli accessi di minori al pronto soccorso per disturbi neuropsichiatrici https://sip.it/2021/10/13/nellultimo-anno-aumentati-dell84-gli-accessi-di-minori-al-pronto-soccorso-per-disturbi-neuropsichiatrici/
3. Forte G, et al. COVID-19 Pandemic in the Italian Population: Validation of a Post-Traumatic. Stress Disorder Questionnaire and Prevalence of PTSD Symptomatology. Int J Environ Res Public Health. 2020 Jun 10;17(11):4151.
4. Walsh C.  What pandemic dreams may come. The Harvard Gazette, 14 maggio 2020. https://news.harvard.edu/gazette/story/2020/05/harvard-researcher-says-dreams-indicative-of-virus-fears/
5. Marogna C. Dreaming during COVID-19: the effects of a world trauma Res Psychother. 2021 Aug 24;24(2):541.

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