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DERMATITE ATOPICA: GLI INSOSPETTABILI SOSPETTI

dermatite atopica
La compromissione della barriera cutanea e l’infiammazione cronica tipiche della dermatite atopica aumentano la sensibilità della pelle anche a sostanze che normalmente neanche sono considerate allergeni.
Articolo a cura di Amalia Forte
PhD, biologa molecolare, LETSCOM medical writer

In precedenza abbiamo affrontato il tema dell’importanza degli emollienti per il ripristino della barriera cutanea nei soggetti affetti da dermatite atopica.
Ma che cosa comporta l’alterazione della barriera cutanea? I problemi a cui si va incontro sono diversi, ma il primo tra tutti è una sensibilizzazione della pelle  decisamente maggiore, anche ad allergeni deboli e a quelli più insospettabili. 

LA CUTE DI CHI SOFFRE DI DERMATITE ATOPICA È PIÙ SOGGETTA A SENSIBILIZZAZIONE: ECCO I MOTIVI

Gli allergeni sono sostanze di diversa natura che possono causare una reazione allergica (ad esempio orticaria, asma) con la mediazione delle immunoglobuline di tipo E (IgE). Una cute sana, con uno strato lipidico e cheratinociti nella norma e dotata di un microbiota variegato, mostra una buona tolleranza verso l’ambiente esterno, ed è meno probabile che venga sensibilizzata da agenti esterni. Quindi, gli allergeni che causano la sensibilizzazione di una cute sana di solito sono costituiti da potenti agenti irritanti.

I soggetti affetti da dermatite atopica sono portatori di un deficit genetico (a carico delle proteine filagrina, involucrina e loricrina, componenti della matrice proteica dell’epidermide) che altera l’integrità della barriera cutanea, la quale sviluppa una serie di caratteristiche peculiari, tra cui:

  • maggiore permeabilità anche a sostanze a basso peso molecolare;
  • aumento del pH;
  • riduzione della biodiversità del microbiota cutaneo;
  • minore idratazione e minor contenuto di ceramidi;
  • maggiore suscettibilità alle infezioni. [1]

Pertanto, la compromissione della barriera cutanea e l’infiammazione cronica che caratterizzano la dermatite atopica aumentano la sensibilità della pelle anche ad allergeni deboli, che raramente darebbero problemi ad un soggetto con cute sana, inducendo l’attivazione anomala del sistema immunitario.
Inoltre, i soggetti con dermatite atopica presentano spesso una sensibilizzazione ad allergeni alimentari o presenti nell’aria. [2]

COSA SI PUÒ FARE?

Gli allergeni che causano problemi ai soggetti con dermatite atopica sono numerosi ed includono diverse sostanze chimiche, proteine di origine alimentare, pollini e acari della polvere.

Le fonti di allergeni sono spesso insospettabili, e occorre fare attenzione anche a ciò che normalmente non è considerato sensibilizzante. Ad esempio, alcuni emollienti possono contenere proteine, come quelle dell’avena, che causano sensibilizzazione e portare ad una dermatite da contatto sistemica se ingerite con gli alimenti. [3]
Pertanto, è importante un’attenta selezione degli emollienti usati dai pazienti con dermatite atopica. Tuttavia, è anche importante ricordare che gli emollienti possono essere di grande aiuto nel ripristino della barriera cutanea e nel controllo dei sintomi della malattia, in particolare nei casi di dermatite atopica lieve e moderata come abbiamo visto nell’articolo precedente. [4]

Mentre può essere semplice e ragionevole evitare alcuni allergeni, come ad esempio le fragranze, di solito assenti nei prodotti ipoallergenici, può essere piuttosto difficile identificare gli allergeni che non danno problemi nella popolazione generale ma che possono causare sensibilizzazione nei soggetti con dermatite atopica. La letteratura scientifica suggerisce di effettuare dei patch test personalizzati nei pazienti senza anamnesi di shock anafilattico per verificare un pannello di proteine sospette (ad es. dal lattice, di origine alimentare, dal polline). [4] Oltre a sostanze chimiche, alimenti, pollini e acari della polvere, anche i funghi, in forma di lieviti e muffe sono un’importante fonte di allergeni, che possono indurre sintomi allergici nei soggetti che soffrono di dermatite atopica, oltre che di rinite allergica ed asma. [5]

Uno studio appena pubblicato ha testato lo strumento diagnostico commercializzato con il nome di ALEX 2–Allergy Explorer (ALEX®; MacroArray Diagnostics, Wien, Austria) per analizzare con un singolo test la presenza di IgE eventualmente presenti nel siero di pazienti affetti da dermatite atopica e specifiche per circa 300 allergeni sensibilizzanti, inclusi quelli derivanti da muffe e lieviti. Lo studio ha evidenziato una notevole percentuale di pazienti (dal 12 al 36%) con una sensibilizzazione ad allergeni derivanti da muffe e lieviti, confermando che l’alterazione della barriera cutanea consente la sensibilizzazione a diversi tipi di allergeni e la colonizzazione da parte di agenti patogeni, portando ad un’esacerbazione della dermatite atopica. [5]

In conclusione, i soggetti con dermatite atopica dovrebbero utilizzare prodotti ipoallergenici (emollienti e per la pulizia della pelle) e con il minor numero di componenti possibile. Dovrebbero inoltre sottoporsi a test su siero o cute, anche personalizzati, per identificare eventuali agenti sensibilizzanti da evitare. Questa necessità diventa particolarmente importante quando, come in questo periodo, occorre utilizzare prodotti cosmetici da applicare sulla pelle per proteggerci dai raggi UV. Proprio a causa del rischio di elevata sensibilizzazione, chi è affetto da dermatite atopica dovrà scegliere con cura le creme solari. Nel prossimo pezzo ci occuperemo proprio degli effetti dell’esposizione solare sulla dermatite atopica.Inoltre, i soggetti con dermatite atopica presentano spesso una sensibilizzazione ad allergeni alimentari o presenti nell’aria. [2]

Bibliografia
1. Luger T, Paller AS, Irvine AD, Sidbury R, Eichenfield LF, Werfel T, Bieber T. Topical therapy of atopic dermatitis with a focus on pimecrolimus. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2021 Apr 8. doi: 10.1111/jdv.17272
2. Sherenian MG, et al. Sensitization to peanut, egg or pets is associated with skin barrier dysfunction in children with atopic dermatitis. Clin Exp Allergy. 2021 May;51(5):666-673
3. Hebert AA, et al. Efficacy of Nonprescription Moisturizers for Atopic Dermatitis: An Updated Review of Clinical Evidence. Am J Clin Dermatol. 2020 Oct;21(5):641-655
4. Nedorost S, et al. Art of prevention: Allergic sensitization through damaged skin: Atopic, occupational, and stasis dermatitis. Int J Womens Dermatol. 2020 Aug 19;6(5):381-383
5. Celakovska J, et al. Atopic Dermatitis and Sensitisation to Molecular Components of Alternaria, Cladosporium, Penicillium, Aspergillus, and Malassezia-Results of Allergy Explorer ALEX 2. J Fungi (Basel). 2021 Mar 4;7(3):183

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