DIGITAL MENTAL HEALTH: IL FUTURO È GIÀ QUI

App che migliorano lo stile di vita, interventi web-based, digital tools: ecco gli strumenti per prendersi cura della propria salute mentale che sono già a nostra disposizione.
Articolo a cura di Chiara Di Lucente
biotecnologa, LETSCOM science writer

Negli scorsi episodi abbiamo affrontato il tema della Digital Mental Health, che, soprattutto durante la pandemia da CCOVID-19, si è rivelata di estrema importanza per salvaguardare la salute mentale delle persone e che si è resa protagonista dell’accelerazione subita dall’uso degli strumenti digitali nell’assistenza sanitaria.

Per esempio, uno studio canadese ha riportato che nel Center for Addiction and Mental Health, il più grande ospedale psichiatrico del Canada, da marzo ad aprile 2020 le visite virtuali sono aumentate da circa 350 al mese a quasi 3.000, con un aumento di oltre l’850% [1]. Non solo: i risultati di una survey condotta su 20 psichiatri americani ha evidenziato che tutti gli intervistati sono passati a pratiche completamente virtuali a causa della pandemia, sebbene la maggior parte non avesse usato strumenti di telepsichiatria in precedenza [2]. Oltre alla telemedicina, le app su smartphone e altre forme di assistenza online (come i sistemi di messaggistica istantanea e i chatbot) sono diventate notevolmente più popolari: sono numeri decisamente in contrasto con quelli precedenti alla situazione di emergenza.[1]

Se è vero, infatti, che la pandemia da COVID-19 ha cambiato il modo di fornire assistenza sanitaria, compresa quella dedicata alla salute mentale [1], sembra che però questo sia stato solo un assaggio di quello che aspetterebbe nel prossimo futuro, considerando anche che, come abbiamo visto nel secondo articolo di questa serie, dopo la pandemia i problemi a carico della salute mentale potrebbero essere sempre più presenti nelle nostre vite.

La Digital Mental Health rappresenterà una parte sostanziale dell’assistenza sanitaria del futuro, ma in realtà non occorre spingersi troppo in là con la fantasia o le previsioni: diverse tecnologie sono già ampiamente utilizzate oggi.

DIGITAL MENTAL HEALTH: UNA RISORSA PER I PIÙ GIOVANI

La medicina digitale, infatti, offre numerosi servizi e interventi di potenziamento per la salute mentale, inclusi messaggi di testo, web, app per smartphone e realtà virtuale [3]. Questo vale soprattutto per i giovani, che abbiamo visto rappresentare la categoria più a rischio per la salute mentale dopo la pandemia. Un aspetto critico dei disturbi mentali, infatti, è che la maggior parte di essi si verifica durante la giovinezza (tra i 15 e i 24 anni). Dal momento che questa fascia d’età possiede un elevato livello di accesso ai dispositivi digitali, ciò rappresenterebbe un’opportunità unica per sviluppare approcci digitali scalabili e accessibili per la salute mentale [3]. Esistono molte opportunità per promuovere il benessere mentale grazie alle tecnologie digitali, non solo per chi ha disturbi specifici, ma per tutte le persone, specie i giovani [4]: vediamo quelli già utilizzati.

Prima di tutto, l’utilizzo di messaggi di testo e chatbot, strumenti facilmente scalabili e che possono funzionare su quasi tutti i telefoni cellulari [3]. Ma non solo: negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi sugli interventi online di promozione per la salute mentale, o di interventi di terapia comportamentale forniti via web o via computer. Ci sono diverse evidenze (che però devono essere confermate con ulteriori studi) secondo cui questi interventi web-based possano avere un impatto positivo sulla salute mentale degli adolescenti [3]. Per esempio, in Australia è stata lanciata una piattaforma di social media online che unisce supporto clinico in tempo reale, moderazione di esperti e tra pari, terapia online interattiva e social networking peer-to-peer [5]. Inoltre, grazie alla loro capacità di coinvolgere, l’utilizzo di videogiochi per fornire interventi terapeutici può rappresentare un potenziale unico per la salute mentale: uno studio nel mondo reale ha dimostrato che i videogame terapeutici possono supportare in maniera efficace l’erogazione della terapia cognitivo-comportamentale [6].

LE SFIDE DEL PRESENTE

Negli articoli precedenti avevamo citato anche l’uso delle app di Digital Health: effettivamente gli interventi tecnologici basati su app sono nascenti, ma in rapida evoluzione [3]: proprio per questo, però, necessitano ulteriori conferme della loro efficacia. Sebbene, infatti, oltre 10.000 applicazioni per la salute mentale siano attualmente disponibili sui marketplace di Apple e Google Play, poche di esse sono state valutate clinicamente o regolamentate e si sa poco dei modelli di utilizzo del mondo reale. Un’indagine effettuata combinando i dati presenti sul mercato delle applicazioni ha rilevato che le app più comunemente scaricate si concentrano su rilassamento, consapevolezza e capacità di meditazione, ma che spesso hanno recensioni notevolmente discordanti tra i quadri di valutazione [7]. Un’altra metanalisi ha evidenziato che l’efficacia delle app per il trattamento dei sintomi della salute mentale non è ancora chiara [8].

Da qui la necessità di sviluppo e di elaborazione di app che siano più efficaci e gli esperti sono piuttosto sicuri: una nuova ondata di ricerca e strumenti in fase di sviluppo preannuncia una seconda generazione di app per la salute mentale che sarà di grande impatto [3].

Mentre l’effettiva efficacia delle app non è stata ancora dimostrata, oggi invece i servizi di telemedicina sono indubbiamente efficaci sotto molti aspetti (per esempio nella diagnosi e la valutazione di disturbi mentali) e in molti contesti sono paragonabili all’assistenza di persona e completano altri servizi nell’assistenza primaria [9]. Del resto, lo abbiamo visto anche nel primo episodio: l’assistenza virtuale abbatte le barriere del tempo e della distanza e si è resa quindi ideale per fornire un’assistenza incentrata sul paziente durante il periodo di emergenza dovuto a COVID-19 [10], ma non solo. Due recenti metanalisi hanno riportato che i benefici dovuti a interventi psicologici digitali di telemedicina si sono rivelati superiori al controllo ed efficaci al pari degli interventi psicologici effettuati di persona [11, 12].

LE SFIDE DEL FUTURO 

Tra le tecnologie digitali che potrebbero rappresentare il futuro della Digital Mental Health, c’è anche l’intelligenza artificiale, che rappresenta una grande promessa per trasformare l’assistenza sanitaria mentale e le sue potenziali insidie [13]. In un recente studio sono stati esaminati 28 studi sull’intelligenza artificiale e sulla salute mentale che utilizzavano cartelle cliniche elettroniche, scale di valutazione dell’umore, dati di imaging cerebrale, monitoraggio attraverso smartphone e video e piattaforme di social media per prevedere, classificare o diagnosticare malattie mentali tra cui depressione e schizofrenia. Nel loro insieme, questi studi hanno rivelato un’elevata accuratezza e hanno fornito eccellenti esempi del potenziale dell’intelligenza artificiale nel campo della salute mentale [13].

C’è da sottolineare che, tanto per le tecnologie già utilizzate quanto per quelle che rappresentano un potenziale futuro, rimangono irrisolte sfide etiche relative alla privacy, all’equità, alla trasparenza e alla responsabilità [14]. C’è un urgente bisogno di studi interdisciplinari e coordinati per comprendere gli effetti del passaggio su larga scala agli strumenti digitali per la salute mentale, ma ne vale la pena: l’attuale crisi dovuta alla pandemia, infatti, potrebbe essere un’opportunità per sfruttare il grande potenziale degli strumenti digitali per la salute mentale per migliorare tutta la salute pubblica [14].

Bibliografia

1. Gratzer D, Torous J, Lam RW, et al. Our Digital Moment: Innovations and Opportunities in Digital Mental Health Care. The Canadian Journal of Psychiatry. 2021;66(1):5-8. doi:10.1177/0706743720937833
2. Uscher-Pines, L, Raja, P, Qureshi, N, Huskamp, HA, Busch, AB, Mehrotra, A. Use of tele-mental health in conjunction with in-person care: a qualitative exploration of implementation models. Psychiatr Serv. 2020
3. Uhlhaas, P., Torous, J. Digital tools for youth mental health. npj Digit. Med. 2, 104 (2019). https://doi.org/10.1038/s41746-019-0181-2
4. Clarke, A. M., Kuosmanen, T., & Barry, M. M. (2014). A Systematic Review of Online Youth Mental Health Promotion and Prevention Interventions. Journal of Youth and Adolescence, 44(1), 90–113. doi:10.1007/s10964-014-0165-0
5. Rice S, Gleeson J, Leicester S, Bendall S, D’Alfonso S, Gilbertson T, Killackey E, Parker A, Lederman R, Wadley G, Santesteban-Echarri O, Pryor I, Mawren D, Ratheesh A, Alvarez-Jimenez M Implementation of the Enhanced Moderated Online Social Therapy (MOST+) Model Within a National Youth E-Mental Health Service (eheadspace): Protocol for a Single Group Pilot Study for Help-Seeking Young People JMIR Res Protoc 2018;7(2):e48
6. Van der Meulen H, McCashin D, O’Reilly G, Coyle D Using Computer Games to Support Mental Health Interventions: Naturalistic Deployment Study JMIR Ment Health 2019;6(5):e12430
7. Carlo, A.D., Hosseini Ghomi, R., Renn, B.N. et al. By the numbers: ratings and utilization of behavioral health mobile applications. npj Digit. Med. 2, 54 (2019). https://doi.org/10.1038/s41746-019-0129-6
8. Weisel, K.K., Fuhrmann, L.M., Berking, M. et al. Standalone smartphone apps for mental health—a systematic review and meta-analysis. npj Digit. Med. 2, 118 (2019). https://doi.org/10.1038/s41746-019-0188-8
9. Hilty DM, Ferrer DC, Parish MB, Johnston B, Callahan EJ, Yellowlees PM. The effectiveness of telemental health: a 2013 review. Telemed J E Health. 2013;19(6):444-454. doi:10.1089/tmj.2013.0075
10. Schwamm LH, Erskine A, Licurse A. A digital embrace to blunt the curve of COVID19 pandemic. NPJ Digit Med. 2020 May 4;3:64. doi: 10.1038/s41746-020-0279-6. PMID: 32377575; PMCID: PMC7198549.
11. Fu Z, Burger H, Arjadi R, Bockting CLH. Effectiveness of digital psychological interventions for mental health problems in low-income and middle-income countries: a systematic review and meta-analysis. Lancet Psychiatry. 2020 Oct;7(10):851-864. doi: 10.1016/S2215-0366(20)30256-X. Epub 2020 Aug 28. Erratum in: Lancet Psychiatry. 2021 Nov;8(11):e21. PMID: 32866459; PMCID: PMC7455253.
12. Batastini AB, Paprzycki P, Jones ACT, MacLean N. Are videoconferenced mental and behavioral health services just as good as in-person? A meta-analysis of a fast-growing practice. Clin Psychol Rev. 2021 Feb;83:101944. doi: 10.1016/j.cpr.2020.101944. Epub 2020 Nov 17. PMID: 33227560.
13. Graham S, Depp C, Lee EE, Nebeker C, Tu X, Kim HC, Jeste DV. Artificial Intelligence for Mental Health and Mental Illnesses: an Overview. Curr Psychiatry Rep. 2019 Nov 7;21(11):116. doi: 10.1007/s11920-019-1094-0. PMID: 31701320; PMCID: PMC7274446.
14. Martinez-Martin N, Dasgupta I, Carter A, et al. Ethics of Digital Mental Health During COVID-19: Crisis and Opportunities. JMIR Ment Health. 2020;7(12):e23776. Published 2020 Dec 22. doi:10.2196/23776

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