Nell’articolo parleremo dell’importanza della ricerca di terapie alternative a quelle convenzionali per meglio gestire il dolore cronico, quali evidenzia la letteratura scientifica e gli effetti che derivano dalla loro assunzione.
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COME TRATTARE LA MALATTIA
Come descritto nel precedente articolo, l’endometriosi è la malattia ginecologica benigna più diffusa, con effetti invalidanti sulla qualità della vita [1]. Il suo impatto si estende alla gravidanza, al parto e al periodo post-partum, tant’è che il vecchio principio clinico secondo cui la gravidanza è una cura per l’endometriosi, può rivelarsi fallace [2].
Ancora oggi continua la ricerca di un trattamento ottimale, finalizzato alla cura e non solo alla gestione dei sintomi: farmaci antinfiammatori non steroidei, terapia combinata con estrogeni-progestinici, inibitori dell’aromatasi, progestinici e modulatori selettivi del recettore del progesterone, sono le principali opzioni di trattamento nella pratica attuale [3].
Questi trattamenti sono spesso solo parzialmente efficaci, con numerosi effetti collaterali e incompatibili con la ricerca di una gravidanza. Anche l’approccio chirurgico, che prevede diverse tecniche laparoscopiche, il gold standard per tale patologia, è associato a complicazioni invalidanti, tra cui la disfunzione intestinale e della vescica e una notevole recidiva dei sintomi [1].
INTEGRATORI COME TRATTAMENTO COMPLEMENTARE
Pertanto, molte donne con endometriosi, sentono il bisogno di adottare terapie complementari e intervenire sullo stile di vita [1].
C’è un disperato bisogno di trattamenti medici efficaci mirati alla riduzione del dolore, senza inibire l’ovulazione [2].
In questo scenario, gli integratori alimentari, utilizzati per le loro caratteristiche anti-infiammatorie, anti-ossidanti, anti-proliferative e immunomodulatorie, stanno guadagnando sempre più attenzione [3].
Da una revisione sistematica, sono state estrapolate informazioni sul ruolo e l’effetto dei nutrienti sui sintomi nelle donne con endometriosi. L’aggiunta di vitamina D, acidi grassi polinsaturi, antiossidanti, con la concomitante rimozione del glutine e della soia e l’aderenza alla dieta FODMAP (ovvero, limitare i carboidrati a catena corta) e ad una dieta antinfiammatoria, hanno mostrato possibili effetti sui sintomi [1].
CONOSCIAMOLI PIÙ DA VICINO
Un’attenta revisione degli studi condotti sugli animali e/o sull’uomo, presenti in letteratura, ha sottolineato che:
- Livelli più bassi di vitamina D, zinco ed vitamina E, sono associati a un rischio maggiore di endometriosi;
- Magnesio, Curcumina, Resveratrolo e ECGC (importante polifenolo presente nel tè) apportano benefici per via dei loro effetti antiangiogenici;
- Omega 3 e Acido alfa-lipoico hanno migliorato il dolore associato all’endometriosi;
- La supplementazione di Curcumina, Omega 3, NAC, vitamina C e ECGC ha ridotto le dimensioni della lesione endometriosica;
- Curcumina, Omega 3 e NAC possono avere potenziali benefici nel prevenire la patogenesi o la recidiva della malattia [3].
Particolare attenzione è stata prestata alle sostanze naturali con attività antinfiammatorie riconosciute, probabilmente a causa degli effetti collaterali a lungo termine e dello scarso successo nell’uso di farmaci antinfiammatori tradizionali, quasi sempre utilizzati solo nella fase acuta del dolore.
Uno studio multicentrico condotto in Italia, su 60 donne di età compresa tra i 20 e i 39 anni, ha mostrato una significativa riduzione dei sintomi del dolore per quanto riguarda la dispareunia, la dismenorrea e il dolore pelvico cronico, in seguito al trattamento con 3 sostanze quali, acido alfa-lipoico, palmitoiletanolamide (PEA) e mirra, la cui azione sinergica è stata così efficace da essere in grado di sostituire l’uso di farmaci antinfiammatori [4].
L’IMPORTANZA DEGLI ANTIOSSIDANTI
Alcune ricerche hanno associato l’endometriosi ad alti livelli di stress ossidativo, causa di infiammazione neurogenica che coinvolge macrofagi, citochine pro-infiammatorie e prostaglandine pain-induttrici [5].
È per questo fondamentale la riduzione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) nel trattamento dell’endometriosi e risulta evidente il ruolo dell’integrazione antiossidante per migliorare lo stato di stress ossidativo e ridurre i sintomi clinici dell’endometriosi, il dolore pelvico cronico, la dismenorrea e la dispareunia [6].
Indagare ulteriormente l’eziologia dello stress e del dolore ossidativo endometriosico, così come ricercare composti alternativi e biologicamente attivi, è auspicabile, per indirizzare le future terapie verso le cause e non affrontare semplicemente i sintomi.
Considerando l’alta prevalenza che colpisce fino al 15% delle donne in età riproduttiva e fino al 70% delle donne che soffrono di dolore pelvico cronico, confidiamo nella sensibilizzazione e nella ricerca, per migliorare la qualità della vita delle donne che vivono con questo disturbo [5].
Bibliografia
1. Nap A.De Roos N. 2022. Endometriosis and the effects of dietary interventions: what are we looking for?. Reprod Fertil. 3(2):C14–C22.
2. Vercellini P. 2015. Management of endometriosis: moving toward a problem-oriented and patient-centered approach. Fertile Sterile. 104(4):761-763.
3. Yalçin Bahat P. et al. 2022. Dietary supplements for treatment of endometriosis: A review. Acta Biomed. 93(1): e2022159.
4. De Leo V. et al. 2019. Role of a natural integrator based on lipoic acid, palmitoiletanolamide and myrrh in the treatment of chronic pelvic pain and endometriosis. Minerva Ginecologica. 71(3):191-5.
5. Clower L. et al. 2022. Targeting Oxidative Stress Involved in Endometriosis and Its Pain. Review Biomolecules. 12(8):1055.
6. Amini L. et al. 2021. The effect of combined vitamin C and vitamin E supplementation on oxidative stress markers in women with endometriosis: a randomized, triple-blind placebo-controlled clinical trial. Pain Res Manag. 2021:5529741.