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MAL DI SCHIENA: UNO, NESSUNO, CENTOMILA

Mal di schiena e indagine biopsicosociale
Il mal di schiena (o lombalgia) può colpire ciascuno di noi in qualsiasi momento della nostra vita, con un impatto importante sulla salute psicofisica. Ecco perché è necessario non sottovalutarlo.
Articolo a cura di Chiara Mossali
Biotecnologa, LETSCOM medical writer

Lo scorso 16 ottobre 2021 si è celebrata la tredicesima edizione del World Spine Dayun progetto internazionale dedicato alla corretta informazione sui disturbi della schiena e della colonna vertebrale [1].

PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE FOCALIZZARSI SU QUESTA TEMATICA?

Perché il mal di schiena, noto anche come lombalgia, è un problema di salute diffuso in tutta la popolazione mondiale (1.5-36% l’incidenza annuale) e che può colpire persone di ogni età [2]. Rappresenta inoltre la principale causa di disabilità nel mondo [3]. In particolare, quando il dolore diventa cronico la lombalgia ha una ripercussione significativa su chi ne è affetto, con conseguente scarsa qualità di vita, una limitata produttività e un ridotto benessere psicofisico. Le conseguenze riguardano anche il nucleo familiare della persona, la sua sfera relazionale fino a coinvolgere il servizio sanitario, dato il notevole aumento dei costi assistenziali che la lombalgia comporta [4].

IL MAL DI SCHIENA: UN PROBLEMA DIFFUSOSI CON LA PANDEMIA

L’emergenza sanitaria dovuta a SARS-CoV-2 ha comportato un cambio delle nostre abitudini di vita, incluse le modalità lavorative. Il lavoro agile, o smart working, si è diffuso ampiamente a partire dal primo lockdown.

I lavoratori si sono spesso trovati a improvvisare postazioni di lavoro non ergonomiche e non idonee a essere utilizzate per almeno 6-8 ore al giorno. Questo ha comportato il mantenimento di posture non adeguate con il conseguente sviluppo di mal di schiena per il sovraccarico muscolare al collo, spalle, avambracci, polsi e alla zona lombare.

Uno studio ha riportato che il 30% dei soggetti intervistati aveva sperimentato mal di schiena cronico prima del COVID-19, mentre il 49% ha sviluppato lombalgia durante la pandemia e la maggior parte di questo secondo gruppo, non aveva mai avuto mal di schiena prima dell’emergenza sanitaria [5].  Ma prima di addentrarci in questo tema, che sarà il fulcro di uno dei prossimi articoli, è bene fare chiarezza sul disturbo.

LOMBALGIA, UNA DEFINIZIONE

La lombalgia è definita come dolore muscoloscheletrico localizzato al di sotto del margine costale e al di sopra della piega del gluteocon possibile estensione alla coscia, fino al di sopra del ginocchio.

Si possono distinguere 3 tipologie di lombalgia in funzione della durata del dolore:

  • acuta: durata inferiore a 4 settimane
  • subacuta: durata compresa tra 4 e 12 settimane
  • cronica: durata superiore a 12 settimane [4,6].

La lombalgia cronica a sua volta è classificata in:

  • non specifica, per cui non è identificabile una precisa causa;
  • specifica, quando associata a patologie vertebrali (traumi, neoplasie, infezioni, malattie infiammatorie, cause vascolari e intra-addominali);
  • radicolopatia, una condizione patologica che coinvolge le radici dei nervi spinali [4].

UNA, NESSUNA, CENTOMILA: ECCO LE CAUSE DELLA LOMBALGIA

La lombalgia è un problema multifattoriale e le cause esatte alla base del mal di schiena sono spesso difficili da individuare, anche da parte del medico [7].

Tuttavia, vi sono alcune condizioni comunemente legate al mal di schiena [8].

  • Stiramento muscolare o legamentoso. Il sollevamento di pesi ripetuti o un movimento improvviso possono affaticare i muscoli della schiena e i legamenti spinali; uno sforzo costante può causare dolorosi spasmi muscolari.
  • Disco rotto o con ernia. I dischi intervertebrali fungono da cuscini tra le ossa (vertebre) nella colonna vertebrale. Il materiale interno al può gonfiarsi o rompersi premendo sul nervo e causando dolore. Tuttavia, la presenza di ernia non è necessariamente associata a dolore.
  • Artrite o artrosi. L’artrosi può colpire la parte bassa della schiena e in alcuni casi può portare a un restringimento dello spazio intorno al midollo spinale, una condizione chiamata stenosi spinale.
  • Osteoporosi. Le vertebre della colonna vertebrale possono sviluppare fratture dolorose se le ossa diventano porose e fragili.
  • Tra le altre cause troviamo infezioni spinali, disturbi digestivi come la diverticolite, tumori spinali,
    disturbi che coinvolgono gli organi del bacino [8].

Uno dei fattori cruciali legati all’insorgenza di mal di schiena è il disagio psicologico, inteso come malessere e stress emotivo. La diagnosi di mal di schiena legato allo stress presuppone infatti che vegano valutati attentamente soprattutto i fattori psicologici ed emotivi. Vi sono evidenze di come i sintomi di disagio psicologico in individui che non soffrono di mal di schiena possano predire la comparsa di nuovi episodi di lombalgia. Viceversa è stato riscontrato che il disagio psicologico è maggiore nei lavoratori con dolore muscoloscheletrico e che tale disagio è ulteriormente associato sia all’interferenza del dolore con il lavoro sia al numero di aree dolenti [9,10].

A CHI RIVOLGERSI IN CASO DI MAL DI SCHIENA

Quando la lombalgia limita lo svolgimento delle attività quotidiane, quando il dolore peggiora o non si risolve o quando si avverte un malessere diffuso è opportuno rivolgersi in primis al proprio medico di medicina generale che approfondirà il quadro clinico e valuterà sia gli accertamenti da fare sia la possibilità di effettuare una visita specialistica [4].

Il medico fisiatra oppure il fisioterapista sono le figure più indicate per identificare l’origine del mal di schiena e stabilire un programma personalizzato di interventi farmacologici e non (in prima linea l’esercizio fisico mirato) per aiutare il paziente a risolvere il problema alla schiena. L’approccio alla gestione del mal di schiena viene definito biopsicosociale poiché vengono valutati differenti aspetti del paziente, sia clinici sia del suo contesto di vita [3,4]. Poiché la lombalgia può essere anche determinata da stress o da un malessere psicologico, lo psicologo rappresenta un altro professionista a cui fare riferimento. Gli specialisti forniranno al paziente anche consigli, rassicurazioni, indicazioni per il self-management, invitando a rientrare al lavoro [4]. In conclusione, in caso di mal di schiena è bene non sottovalutare questo disturbo. Nei prossimi appuntamenti approfondiremo l’impatto della pandemia di COVID-19 sui disturbi muscoloscheletrici, scopriremo come la nostra mente sia coinvolta nel loro sviluppo e condivideremo i consigli per prevenire le problematiche alla schiena.

Bibliografia
1. World Spine Day. http://www.worldspineday.org/ (Ultimo accesso 12.10.2021)
2. Hartvigsen J et al. What low back pain is and why we need to pay attention. 2018, The Lancet. doi:10.1016/S0140-6736(18)30480-X
3. Cartabellotta A, Salvioli S. Linee Guida per la valutazione e il trattamento di lombalgia e sciatalgia. 2017, Best Practice, Vol.9, Iss.4
4.Massazza G, Magni A. La lombalgia: dalla diagnosi alla riabilitazione attraverso la gestione del dolore. Rivista SIMG 2020;27(4):42-48
5. Grech S, Borg JN, Cuschieri S. Back pain: An aftermath of Covid-19 pandemic? A Malta perspective. Musculoskeletal Care. 2021 Jun 6:10.1002/msc.1574.
6. Qaseem A, et al. Noninvasive Treatments for Acute, Subacute, and Chronic Low Back Pain: A Clinical Practice Guideline From the American College of Physicians. Ann Intern Med . 2017: 4, 166(7); 514-530.5. Grech S, Borg JN, Cuschieri S. Back pain: An aftermath of Covid-19 pandemic? A Malta perspective. Musculoskeletal Care. 2021 Jun 6:10.1002/msc.1574.
7. Cholewicki J et al. Simulation of Multifactorial Causes of Low Back Pain. 2016, The Spine Journal, 16(10):S277
8. Moley P.J. Lombalgia. Manuali MSD. Novembre 2020
9. Endresen Reme S. et al. Musculoskeletal Pain and Psychological Distress in Hospital Patient Care Workers. J Occup Rehabil. 2012 December ; 22(4): 503–510.
10. Croft PR, Papageorgiou AC, Ferry S, Thomas E, Jayson MI, Silman AJ. Psychologic distress and low back pain. Evidence from a prospective study in the general population. Spine (Phila Pa 1976). 1995 Dec 15;20(24):2731-7.

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