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TEST RAPIDI PER HCV E COVID-19: UNA COMBINAZIONE VINCENTE

La combinazione dello screening per SARS-CoV-2 allo screening HCV potrebbe contribuire a fare emergere il cosiddetto sommerso, costituito da tutti quegli individui affetti inconsapevolmente da epatite C.
Articolo a cura di Viola Guardigni
MD, infettivologo, LETSCOM medical writer

Nella corsa per il raggiungimento degli obiettivi OMS per il 2030, la proposta di combinare lo screening per SARS-CoV-2 allo screening per l’infezione da HCV appare auspicabile [1] e rappresenta un ulteriore strumento per fare emergere il cosiddetto sommerso, rappresentato in Italia da circa 400.000 individui non consapevoli di avere l’epatite C [2], di cui 100.000 con probabile malattia epatica avanzata [1].

La proposta di eseguire contestualmente i test diagnostici per la ricerca di questi due virus come opportunità per far fronte al calo delle diagnosi di HCV dovuto alla pandemia, è emersa nel corso del 2020 e fa riferimento a due possibili scenari.

Da un lato vi è l’abbinamento degli screening sierologici (per la ricerca di anticorpi specifici) per i due virus [3], dall’altro l’integrazione del test sierologico per HCV con il tampone nasofaringeo (per la diagnosi dell’infezione attiva da SARS-CoV-2) sia nei cosiddetti portatori asintomatici, sia nei pazienti con sospetto COVID-19. In questi ultimi, infatti, lo screening per i virus epatitici maggiori (cioè i virus dell’epatite B e dell’epatite C, HBV e HCV) è diventato quasi prassi durante la pandemia, visto il potenziale danno al fegato che può indurre SARS-CoV-2 e il rischio di riacutizzazione di epatite B con alcune delle terapie per il COVID [4, 5].

Per comprendere meglio i possibili contesti di impego dello screening combinato HCV e SARS-CoV-2, apriamo una breve parentesi sugli strumenti diagnostici in vitro per il COVID-19:
1. Test molecolari (Real Time-PCR)
2. Test antigenici rapidi
3. Test sierologici

Mentre i primi due rappresentano, quando effettuati su tampone nasofaringeo, il gold standard per la diagnosi di COVID-19, i test sierologici, ad oggi prevalentemente impiegati solo a scopo epidemiologico o di ricerca, possono rivelare, se positivi, esclusivamente una infezione passata (anche recente) o una avvenuta vaccinazione [6, 7].

TEST RAPIDI: DI COSA PARLIAMO?

Una strategia per realizzare il co-screening appare quella dei point-of-care (POC) test, strumenti di screening impiegati da tempo per HCV e adesso anche per SARS-CoV-2, in grado di fornire un risultato in tempi rapidi e nel sito di cura del paziente, senza necessità di un laboratorio [4, 8]. Spesso definiti anche solo come Test Diagnostici Rapidi, essi sono contemplati tra le strategie di screening per HCV anche dalle Linee Guida Europee EASL, che li propongono come alternativa ai classici test immunoenzimatici su sangue da prelievo venoso per la ricerca degli anticorpi anti-HCV. Essi, infatti, possono essere effettuati su siero, plasma, sangue da prelievo capillare o saliva, e permettono di ottenere una risposta in 15 minuti, facilitando così l’accesso alle cure. La sensibilità e specificità di questi test per HCV risultano elevate, sia su sangue che su saliva [8].

In letteratura è stato descritto uno studio pilota che contempla la combinazione dello screening sierologico per HCV con quello per SARS-CoV-2, effettuata nel Nord Italia, usando test rapidi [9]. In questo scenario 2.500 persone sono state sottoposte allo screening combinato: di queste, il 2.9% è risultato positivo per la presenza di anticorpi anti-HCV. Dallo studio è emersa la scarsa consapevolezza della sieropositività per HCV: infatti il 54% di questi individui non era a conoscenza del proprio stato sierologico. Tutti i 72 soggetti positivi allo screening per HCV sono stati inviati a struttura sanitaria per accertamenti di conferma (HCV RNA) e linkage-to-care. Nessuno di questi individui riferiva uso di sostanze per via endovenosa, che rappresenta invece il principale fattore di rischio tra chi attualmente non ha ancora ricevuto diagnosi di epatite C [2], su cui ci soffermeremo nel prossimo episodio.

La crisi generata dalla pandemia ha quindi fatto nascere anche nuovi stimoli e nuovi contesti per estendere lo screening per HCV e continuare la lotta per la sua eliminazione.

Nel prossimo articolo parleremo delle categorie ad oggi maggiormente a rischio di infezione da HCV, cioè  detenuti e utilizzatori di sostanze, anche definite popolazioni “difficili da raggiungere”: il COVID-19 ha aumentato questa distanza?

Bibliografia

1. Kondili LA, Aghemo A, Andreoni M, Galli M, Rossi A, Babudieri S, Nava F, Leonardi C, Mennini FS, Gardini I, Russo FP. Milestones to reach Hepatitis C Virus (HCV) elimination in Italy: From free-of-charge screening to regional roadmaps for an HCV-free nation. Dig Liver Dis. 2021 Apr 26:S1590-8658(21)00142-0. doi: 10.1016/j.dld.2021.03.026. Epub ahead of print. PMID: 33926816
2. Loreta A. Kondili. Stime sulla popolazione con infezione cronica da virus dell’epatite C non diagnosticata in Italia. Le infezioni in Medicina, Speciale 5, 5-19, 2020.
3. ACE- Documento di posizione. Screening congiunto HCV/ COVID-19.
4. Crespo J, Díaz-González Á, Iruzubieta P, Llerena S, Cabezas J. SARS-CoV-2 massive testing: A window of opportunity to catch up with HCV elimination. J Hepatol. 2021 Apr;74(4):966-967. doi: 10.1016/j.jhep.2020.10.001. Epub 2020 Oct 9. PMID: 33039405; PMCID: PMC7544696.
5. Reddy KR. SARS-CoV-2 and the Liver: Considerations in Hepatitis B and Hepatitis C Infections. Clin Liver Dis (Hoboken). 2020;15(5):191-194. Published 2020 May 21. doi:10.1002/cld.970
6. Mardian Y, Kosasih H, Karyana M, Neal A, Lau CY. Review of Current COVID-19 Diagnostics and Opportunities for Further Development. Front Med (Lausanne). 2021 May 7;8:615099. doi: 10.3389/fmed.2021.615099. PMID: 34026773; PMCID: PMC8138031.
7. European Centre for Disease Prevention and Control. The use of antibody tests for SARS-COV-2 in the context of Digital Green Certificates – 20 May 2021. ECDC: Stockholm; 2021.
8. European Association for the Study of the Liver. Electronic address: easloffice@easloffice.eu; Clinical Practice Guidelines Panel: Chair:; EASL Governing Board representative:; Panel members:. EASL recommendations on treatment of hepatitis C: Final update of the series. J Hepatol. 2020 Nov;73(5):1170-1218. doi: 10.1016/j.jhep.2020.08.018. Epub 2020 Sep 15. PMID: 32956768.
9. Giacomelli A,  Pagani  G,  Conti  F,  Bassoli  C,  Galli    Detecting  HCV  infection  by means of mass population SARS-CoV-2 screening: a pilot experience in Northern Italy. J Hepatol 2021.

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