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NESSUN RIMEDIO È SENZA COSTO

mascherina

Con l’arrivo della primavera, ci confrontiamo con l’impatto delle allergie e ricordiamo quanto difficoltosa possa essere la vita di un soggetto allergico. Per chi soffre di allergie la stagione primaverile significa avere a che fare con rinorrea o rossore oculare (solo per citare i sintomi più frequenti) ma anche vedere le proprie performance lavorative o scolastiche subire un peggioramento a dimostrazione del fatto che le allergie colpiscono tutte le fasce di età. [1-3]

Dalla stagione primaverile 2020, chi soffre di allergie ha a che fare con l’uso delle mascherine. Al di là della loro funzione come dispositivo di protezione individuale per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2, le mascherine possono risultare utili per i soggetti allergici ma anche potenzialmente dannose.

L’USO DELLE MASCHERINE PUÒ AIUTARE A RIDURRE I SINTOMI DELL’ALLERGIA

Uno studio condotto in Israele su un campione di infermieri ha evidenziato il potenziale beneficio delle mascherine per chi soffre di rinite allergica. L’uso della mascherina chirurgica o della FFP2 ha ridotto la percentuale di infermieri con rinite allergica in sofferenza per i sintomi. [4] E’ stato suggerito che la filtrazione fisica delle mascherine possa contribuire all’effetto con quelle chirurgiche che filtrano fino a particelle nell’ordine di > 3 μm rispetto alle FFP2 che catturano particelle la cui dimensione non supera gli 0,04 μm.

Le mascherine incrementerebbero la temperatura e l’umidità dell’aria respirata che, a loro volta, potrebbero modificare le risposte fisiologiche nasali agli allergeni inalati come il polline (10-100 m) o gli acari della polvere (10-40 μm). Infine, l’uso delle mascherine, anche in presenza di allergeni non eliminati dalla filtrazione delle stesse, potrebbe associarsi ad una induzione di risposte allergiche meno marcate consentendo un minor ricorso all’impiego di farmaci sintomatici.

Cosa comporta questa scoperta?

  1. La necessità di studi che valutino i potenziali benefici delle mascherine a lungo termine sui sintomi dei soggetti allergici.
  2. L’impiego delle mascherine potrebbe permettere, almeno per i sintomi da lievi a moderati, ai soggetti allergici di ricorrere meno frequentemente ai farmaci sintomatici e in caso di poli-terapia o di anziani si avrebbe meno rischio di interazioni farmacologiche.
  3. Gli allergologi potrebbero stimolare un maggior uso delle mascherine tra i soggetti allergici anche al di là della pandemia da COVID-19, in particolare durante il picco della stagione dei pollini.
L’USO DELLE MASCHERINE PUÒ INDURRE SENSIBILIZZAZIONE CUTANEA O PEGGIORARE UNA DERMATITE PREGRESSA

LE MASCHERINE CI STANNO AIUTANDO A PREVENIRE LA TRASMISSIONE DEL SARS-CoV-2 E POTENZIALMENTE POSSONO RIDURRE I SINTOMI NEI SOGGETTI ALLERGICI.

OCCORRE, TUTTAVIA, CONSIDERARE LA COMPARSA DI DERMATITE E IRRITAZIONE CHE, UN USO PROLUNGATO DELLE MASCHERINE, POTREBBE CAUSARE.

L’uso prolungato della mascherina potrebbe rendere la pelle maggiormente suscettibile allo sviluppo di dermatite5. Il vapore o le secrezioni, come sudore o muco, che rimangono intrappolati nella mascherina potrebbero agire da irritanti per la pelle. Una recente indagine, condotta in Germania che ha coinvolto sia personale sanitario che pazienti dei reparti di dermatologia, ha evidenziato che la dermatite da mascherina potrebbe verificarsi dopo un suo uso prolungato e con un’ incidenza maggiore nei soggetti con ipersensibilità di tipo ritardato (tipo IV). [6]

Anche alcuni componenti delle mascherine potrebbero essere nocivi. Sembra che la formaldeide e i componenti elastici delle mascherine come il carbamato o il tiuram, coloranti tessili potrebbero esacerbare la dermatite atopica e favorire la comparsa di rush cutanei in soggetti che soffrono di rinite allergica cronica.

Cosa implica tutto questo?

  1. E’ importante informare i soggetti allergici sui potenziali rischi dell’uso prolungato delle mascherine.
  2. Nei soggetti a maggior rischio di ipersensibilità è necessario identificare interventi che possano limitare il disagio legato alle mascherine.
  3. Il ricorso a preparati emollienti potrebbe limitare l’irritazione della pelle.

Bibliografia

1. Ocal R et al. Epidemiology of allergic rhinitis. Chapter in: All Around the Nose. Pages: 297-301;
2. Meltzer EO, et al. J Allergy Clin Immunol Pract 2017;5:779-89;
3. Allergy: the unmet need. A blueprint for better patient care. A report of the Royal College of Physicians Working Party on the provision of allergy services in the UK;
4. Dror AA, et al. J Allergy Clin Immunol Pract 2020; 8(10): 3590-3593;
5.https://www.dermcoll.edu.au/wp-content/uploads/2020/07/COVID-19_Face-masks-and-skin-problems_27-July-2020.pdf ;
6. Niesert AC, et al. Eur J Dermatol. 2021 Apr 2. doi: 10.1684/ejd.2021.4007.

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