Nello scorso episodio, parlando di farmaco resistenza agli antimalarici, abbiamo accennato al peso di questa malattia sulla salute globale, specie quella delle categorie più fragili. Oltre 260.000 bambini africani sotto ai 5 anni muoiono ogni anno di malaria, che rimane la prima causa di morte e malattia infantile nell’Africa Sub-Sahariana, la zona del mondo maggiormente colpita da questa infezione, come abbiamo spiegato nel primo articolo di questa serie [1]. Per questo il 6 ottobre 2021 è una data diventata già parte della storia della malaria: quel giorno, infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato l’uso del vaccino RTS,S/AS01 nei bambini che vivono in regioni a moderato e alto rischio di malaria da Plasmodium falciparum [1].
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“Questo è un momento storico. Il vaccino antimalarico per i bambini, lungamente atteso, è una rivoluzione per la scienza, la salute dei bambini e il controllo della malaria”, queste le parole del direttore generale dell’OMS [1], che fanno comprendere le dimensioni di questo evento.
IL LUNGO CAMMINO DEL VACCINO
RTS,S ha dovuto percorrere un lungo cammino che è iniziato nel 1987, quando è stato primariamente sviluppato, fino a giungere alla raccomandazione di pochi mesi fa, avvenuta dopo i risultati emersi da un programma pilota in Ghana, Kenya e Malawi, voluto e promosso dall’OMS nel 2019. In effetti, l’approvazione del vaccino da parte di EMA risale al 2015, a seguito del completamento degli studi di fase III, ma all’epoca l’OMS richiese ulteriori evidenze prima di confermarne la raccomandazione su larga scala [2,3].
Quello di RTS,S è stato un vero e proprio percorso ad ostacoli, che trova le sue radici in un passato molto più lontano, sull’isola di Giava, in Indonesia: qui, infatti, oltre 100 anni fa, il medico tedesco Robert Koch comprese le basi scientifiche per lo sviluppo di un vaccino antimalarico, intuendo che la protezione dalla malaria dipendesse da una pregressa e parziale esposizione al plasmodio [3].
Nonostante un solo vaccino si sia dimostrato così efficace da essere stato approvato a livello globale, ne sono stati sviluppati e sperimentati svariati nel corso degli anni. In particolare, esistono tre fondamentali categorie di vaccini, in base alla fase del ciclo vitale del plasmodio (che abbiamo riassunto nel primo articolo di questa serie) su cui vanno ad agire:
- vaccini pre-eritrocitari (che hanno come obiettivo il parassita allo stadio di sporozoita);
- vaccini eritrocitari (che hanno come obiettivo i merozoiti);
- vaccini che trasmettono la trasmissione (con obiettivo le forme sessuali del parassita) [2].
COME FUNZIONA RTS,S
Il vaccino RTS,S appartiene alla prima categoria e agisce attraverso anticorpi contro proteine di superficie dei circumsporozoiti di Plasmodium falciparum. Il vaccino non è tuttavia attivo nei confronti degli altri plasmodi [2]. Poiché oltre ad una porzione proteica del Plasmodium falciparum, RTS,S contiene anche l’antigene di superficie del virus dell’epatite B (HBsAg), esso induce non solo anticorpi contro proteine dei circumsporozoiti (che conferiscono protezione nei confronti del plasmodio), ma anche contro HBsAg.
È interessante notare, quindi, come questo vaccino possa aiutare anche nella prevenzione dell’epatite B, benché non possa essere usato solo a questo scopo [4,5].
Gli studi di fase III su RTS,S hanno documentato una efficacia clinica di circa il 50% nei bambini tra i 5 e i 17 mesi e di circa il 30% tra i neonati tra le 6 e le 12 settimane [6], pertanto esso è raccomandato solo nella fascia d’età più alta, tra i bambini [5].
Benché l’implementazione del vaccino abbia determinato una riduzione notevole della mortalità per tutte le cause (9%) e del ricovero per malaria severa (30%) nella popolazione pediatrica [3], i dati di efficacia, buoni ma non sorprendenti, emersi dai trial clinici hanno provocato alcune perplessità a livello globale sull’indicazione di vaccinare i bambini a rischio.
Un commento pubblicato su Lancet a dicembre 2021 sembra dare delle risposte chiare e di natura etica su questo tema, passando in rassegna le caratteristiche del vaccino e della sua attuale implementazione. Gli autori affermano che se RTS,S verrà introdotto in maniera sicura, produrrà dei sostanziali vantaggi di salute, rispetterà le libertà e i desideri individuali e di comunità, promuoverà equità di salute e farà buon uso delle risorse disponibili, esso allora sarà eticamente accettabile [7].
Bibliografia
1. https://www.who.int/news/item/06-10-2021-who-recommends-groundbreaking-malaria-vaccine-for-children-at-risk
2. Arora N, C Anbalagan L, Pannu AK. Towards Eradication of Malaria: Is the WHO’s RTS,S/AS01 Vaccination Effective Enough? Risk Manag Healthc Policy. 2021 Mar 12;14:1033-1039. doi: 10.2147/RMHP.S219294. PMID: 33737844; PMCID: PMC7966294.
3. Alonso PL, O’Brien KL. A Malaria Vaccine for Africa – An Important Step in a Century-Long Quest. N Engl J Med. 2022 Mar 17;386(11):1005-1007. doi: 10.1056/NEJMp2116591. Epub 2022 Mar 12. PMID: 35275477.
4. Valéa I, Adjei S, Usuf E, et al. Immune response to the hepatitis B antigen in the RTS,S/AS01 malaria vaccine, and co-administration with pneumococcal conjugate and rotavirus vaccines in African children: A randomized controlled trial. Hum Vaccin Immunother. 2018 Jun 3;14(6):1489-1500. doi: 10.1080/21645515.2018.1442996. Epub 2018 Apr 13. PMID: 29630438; PMCID: PMC6037440.
5. https://www.ema.europa.eu/en/opinion-medicine-use-outside-EU/human/mosquirix
6. RTS,S Clinical Trials Partnership. A phase 3 trial of RTS,S/AS01 malaria vaccine in African infants. N Engl J Med. 2012 Dec 13;367(24):2284-95. doi: 10.1056/NEJMoa1208394. Epub 2012 Nov 9. PMID: 23136909.
7. D’Souza J, Nderitu D. Ethical considerations for introducing RTS,S/AS01 in countries with moderate to high Plasmodium falciparum malaria transmission. Lancet Glob Health. 2021 Dec;9(12):e1642-e1643. doi: 10.1016/S2214-109X(21)00498-8. PMID: 34798015.